I 70 anni di Vespa in meno di due minuti.
È il 23 aprile del 1946 quando la Piaggio deposita all’Ufficio centrale dei brevetti per invenzioni, modelli e marche del Ministero dell’Industria e del commercio di Firenze il brevetto per "motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica”. Nasce così la Vespa.
Enrico Piaggio, erede di una dinastia imprenditoriale esperta nella costruzione di aeroplani da guerra, deve evolvere per sopravvivere alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Viene così avviata la progettazione di un motorscooter (disegnato sulla falsariga delle piccole motociclette per paracadutisti), siglato MP5 e battezzato Paperino, che venne ritenuto però insoddisfacente. Corradino D’Ascanio prese le redini del progetto e il risultato sperato arrivò proprio nel ’46.
Il nome della motocicletta venne creato dallo stesso Enrico Piaggio che, vedendo il prototipo MP6, esclamò: "Sembra una vespa”.
In alto, il prototipo MP5, chiamato Paperino, precursore della Vespa. In basso, il primo prototipo di Vespa: l'MP6.
Dopo un’esordio difficile, già a quattro anni dall’inizio della produzione Vespa sarà prodotta in 13 nazioni e commercializzata in 114 Paesi nel mondo, tra i quali Australia, in Sud Africa (dove viene battezzata Bromponie, il pony della brughiera), Iran e Cina.
Ben presto la Vespa diventa un simbolo tutto italiano: negli anni della Dolce Vita il veicolo appare in centinaia di film, primo tra tutti Vacanze Romane (regia di William Wyler, 1953) con Audrey Hepburn e Gregory Peck.
Oggi che spegne le sue prime 70 candeline Vespa vive uno dei momenti più felici della sua lunga vita: ha triplicato la sua produzione nel giro di un decennio, durante il quale un milione e mezzo di nuove Vespa hanno iniziato a percorrere le strade del mondo.
La Vespa, simbolo della Dolce Vita italiana, con i protagonisti del film Vacanze Romane (regia di William Wyler, 1953): Audrey Hepburn e Gregory Peck.
