Stava per terminare nella rubrica Marchi Estinti la Siae, Società Italiana degli Autori ed Editori, ente pubblico riconosciuto da una legge del lontano 1941.
Lo scorso mercoledì 24 maggio 2017 il Parlamento, durante l'esame in Commissione Bilancio del Ddl Spettacolo dal vivo, ha bocciato per "carenza di copertura" l'emendamento che avrebbe sancito il pensionamento del bollino.
Il mondo della musica non ha ricevuto con gioia la notizia. Lo stesso presidente di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) Enzo Mazza sostiene che il bollino abbia esaurito il suo scopo e che si sarebbe trasformato persino per SIAE in un'incombenza che grava sulla società con impegni di personale e costi.
"Tuttavia, senza apparenti motivi, il tentativo di rimuovere l'obbligo di legge e liberare il mercato da un evidente e costoso onere per le imprese che operano in Italia, naufraga regolarmente", puntualizza il presidente Mazza.
"La scandalosa situazione è ancora più evidente di fronte al fatto che oggi i prodotti musicali in streaming o in download, oltre il 50% del mercato, non recano per evidenti ragioni il contrassegno, mentre allo stesso tempo i CD ed i vinili con gli stessi contenuti che arrivano tramite e-commerce da paesi esterni ne sono per lo più sprovvisti".