La querelle attorno al nuovo marchio della Formula 1, presentato a fine 2017 da Liberty Media (la società statunitense detentrice della celebre competizione motoristica) entra nel vivo.
La multinazionale 3M (molto nota per famosi marchi che ci accompagnano quotidianamente, come "Scotch" e "Post-it") ha infatti presentato un esposto all'Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) sostenendo che, mesi prima del lancio del nuovo logo della Formula 1, aveva già avviato il processo di registrazione di un marchio graficamente simile, denominato "Futuro", sviluppato per connotare una nuova linea di prodotti.
3M avrebbe registrato il proprio marchio nel giugno del 2017, dopo la richiesta presentata nel febbraio dello stesso anno, ben prima quindi di Liberty Media, che ha avanzato la richiesta di registrazione per il proprio logo solo a novembre 2017.
Secondo il giornale inglese "Daily Telegraph", Liberty avrebbe ricevuto nel corso delle ultime settimane una esplicita richiesta di non utilizzo del marchio "Formula 1" . In gioco ci sarebbe anche un ingente indennizzo che Liberty dovrebbe versare a 3M.
Al momento, i possibili finali per questa diatriba sembrano due. Primo scenario, l'esposto di 3M viene accolto, con conseguente cessazione immediata di utilizzo dell'attuale marchio "Formula 1" da parte di Liberty Media,in qualsiasi applicazione o classe di utilizzo. Una seconda possibilità è quella di un accordo tra Liberty Media e 3M, dietro versamento di una consistente somma di denaro per poter continuare ad utilizzare il nuovo logo "Formula 1".
La possibilità che l’EUIPO ignori l'opposizione di 3M appare invece piuttosto improbabile.
3M ha registrato il marchio "Futuro" nella classe di registrazione che riguarda l'abbigliamento per fini medici (in tutto, legalmente, sono previste poco più di quaranta classi che organizzano tutti i possibili prodotti e servizi). Liberty Media ha registrato il marchio "Formula 1" in oltre venti classi, tra cui quella che riguarda produzione di abbigliamento per fini di merchandising.
Pur essendo gli ambiti operativi dei due marchi differenti, per 3M la differenza negli ambiti merceologici non è sufficiente a permettere la registrazione di un marchio figurativo così simile.