Uno spot della Bialetti degli anni '50-'60, che vede protagonista l'omino con i baffi del logo. È stato trasmesso durante la trasmissione televisiva Carosello.
Ci ha lasciati l'11 febbraio ad Ascona (Canton Ticino) Renato Bialetti, 93 anni, figlio di Alfonso Bialetti che, nel 1933 inventò e mise in produzione la celebre caffettiera "Moka".
Secondo la versione più popolare della storia, Alfonso Bialetti ebbe l'idea alla base della moka intorno agli anni Venti, osservando alcune lavandaie che facevano il bucato in una vasca con al centro un tubo, dal quale fuoriuscivano acqua calda e sapone. Questa procedura di bollitura e distribuzione dell'acqua fu la base concettuale del progetto.
Una foto di Renato Bialetti e del logo Bialetti, "l'omino con i baffi", disegnato nel 1958 da Paul Campani.
Il nome "moka" deriva invece dalla città di Mokha nello Yemen, una delle più rinomate zone mondiali di produzione del caffè, specialmente per la pregiata qualità "arabica".
È stato grazie all'intraprendenza di Renato – che, a partire dal secondo dopoguerra, iniziò progressivamente a subentrare al padre nella gestione dell'azienda – che questo prodotto è potuto diventare un'icona del design "Made in Italy" nel mondo, passando da una modesta produzione di mille esemplari all'anno a uno dei simboli globali del Belpaese.
Il documento della registrazione del marchio d'impresa di Bialetti.
Renato infatti ripensò l'intero business del marchio di prodotto "Moka Express", supportandolo con importanti investimenti in comunicazione e in pubblicità: durante il boom economico, il logo Bialetti (il celebre "omino con i baffi") divenne una delle leve principali per innalzare la moka a vero e proprio oggetto di largo consumo.
Disegnato nel 1958 da Paul Campani, e ispirato ai baffi di Renato, il marchio divenne protagonista di un'importante campagna su giornali, radio e televisione (tra i primi casi in Italia). Il simpatico personaggio baffuto divenne l'indimenticabile protagonista degli spot trasmessi durante il programma televisivo Carosello.
A sinistra una pubblicità in cui l'omino con i baffi illustra la procedura di funzionamento della moka, con uno stile a fumetto. A destra, la moka gigante installata nei pressi della fiera di Milano nel 1956 (due anni prima della nascita del logo).
Oltre a rivoluzionare ante litteram l'approccio alla comunicazione di marca, Renato Bialetti ripensò anche l'assetto industriale della propria azienda, adeguandolo alle nuove necessità produttive. La Bialetti arrivò così a produrre fino a 18.000 pezzi al giorno, per una produzione annua di circa 4 milioni.
Si stima che dagli anni Cinquanta a oggi siano state vendute più di 105 milioni di caffettiere "moka".
Come in molte storie dell'imprenditoria italiana – partite da lontano con un sogno, umiltà e tanta voglia di fare – anche la moka ha fatto molta strada, diventando, da "semplice" prodotto, il simbolo di un paese e un'icona di costume. E questo è il patrimonio più grande che potessimo ereditare. Grazie, omino con i baffi.