
Recentemente, Repubblica.it (economia e finanza), ha pubblicato un articolo di marchi italiani che, negli ultimi anni, hanno cambiato nazionalità. Il Made in Italy ha varcato i confini dello stivale, a favore dei cugini francesi e del sempre più emergente mercato arabo. Delle griffe di lusso, dove uno dei valori fondamentali è l'essere "Made in Italy," di italiano resta poco: il nome. Una crisi di valori?
Vediamo alcuni di questi brand, ormai stranieri:
Bulgari ha ceduto il proprio marchio nel 2011 al colosso francese Louis Vuitton Moet Hennesy (Lvmh), nato nel 1987 dalla fusione di due firme, Louis Vuitton e Moët Hennessy, di proprietà di Bernard Arnault.
Ferré è, dal 2011, nelle mani del Paris Group di Dubai.
Valentino, è stato ufficialmente venduto agli arabi, nel 2012, ed in particolare alla società del Qatar Myhoola for Investments.
Pomellato è diventato francese il mese scorso, perchè acquistato da Kering-Ppr, in possesso anche dei celebri marchi italiani Gucci, Bottega Veneta.
Brioni diventa francese: Kering-Ppr, il colosso di Francois Henri Pinault acquista il 100% del rinomato marchio di abbigliamento d'elite.
Loro Piana, altro marchio rinomato nel mondo, che si occupa di tessuti di altissima qualità è stato venduto definitivamente poche ore fa al colosso francese Lvmh.

Ma non è solo moda quella ad attirare gli stranieri. Colpito da questo fenomeno è anche il settore alimentare:
Unilever, il colosso anglo-olandese è proprietario dell’Algida, dell’olio d’oliva Bertolli, di Santa Rosa e del riso Flora.
Lactalis ha acquisito Parmalat, Galbani, Invernizzi, Cademartori, Locatelli e Président.
Nestlé è proprietaria di Buitoni e Sanpellegrino, Perugina, Motta, l’Antica Gelateria del Corso e la Valle degli Orti.
Rustam Tariko, proprietario della vokda Russki Standard, ha comprato Gancia.
Un fenomeno, questo, che mette in discussione l'eccellenza italiana nei suoi punti forti: la moda e il cibo. Perché il "Made in Italy" è sempre più fuori dall’Italia.