BAD RELIGION
Il famoso logo "Crossbuster" è stato creato da chitarrista dei Bad Religion, Brett Gurewitz, nel 1980, quando aveva 18 anni. Nel 2001, il chitarrista Brian Baker ha dichiarato: "Il nome Bad Religion e il logo Crossbuster venne in mente a due ragazzi che stavano cercando il nome e l’immagine più offensivi che si potessero trovare per la punk band stavano iniziando nel loro garage. Quelli erano ragazzi che non pensavano che, 21 anni più tardi, sarebbero stati al telefono facendo interviste".
BLACK FLAG
Il logo a barre dei Black Flag (1976-1986) è sicuramente uno dei più tatuati di tutti i tempi. Il simbolo è stato disegnato da Raymond Pettibon, fratello del chitarrista Greg Ginn (fondatore del gruppo), e rappresenta una bandiera nera – emblema dell’anarchia - al vento. Tutti gli artisti della band decisero di tatuarsi il logo, così come una moltitudine di fan che seguirono il loro esempio.
CRASS
Attivi dal 1977 al 1985, i Crass sono stati il primo gruppo a essere definito inarco-punk. Furono inoltre tra i primissimi a cantare di problemi globali quali fascismo, nazionalismo, sessismo, razzismo, capitalismo e guerra. Nonostante questo, la band è erroneamente ricordata come incline al fascismo, e questo a causa anche di una erronea interpretazione del logo, militaristico ma in senso ironico, come dichiarato dalla band e dal designer Dave King.
DEAD KENNEDYS
Un nome provocatorio (che significa “I Kennedy morti”) quello la band statunitense Dead Kennedys, attivi dal 1978 al 1986. La scelta del nome non era un insulto alla famiglia Kennedy, quanto un messaggio che denunciare la fine del cosiddetto “sogno americano”. Nonostante le buone intenzioni, hanno dovuto spesso esibirsi con nomi fittizi, tra i quali: "The DK's", "The Sharks", "The Creamsicles" and "The Pink Twinkies". In quanto al logo, il leader del gruppo, Jello Biafra, ha dichiarato di aver voluto un simbolo semplice ma impattante, facilmente replicabile anche con le bombolette spray.
DESCENDENTS
Il logo dei Descendents (gruppo formatosi nel 1977) è la caricatura del cantante della band Milo Aukerman, disegnato nel 1980 da Jeff Atkinson e comparso sulle copertine di 5 dei 7 album prodotti in studio. In realtà il disegno di Atkinson è ispirato a una sua caricatura disegnata da Roger Duerlein che, ai tempi del college, scherniva il futuro cantante in quanto nerd della classe.
FLIPPER
Il semplice logo dei Flipper era stato creato nel 1979 dal chitarrista della band Ted Falconi. In un’intervista Steve DePace, batterista, ha dichiarato che il logo “è saltato fuori dal nulla” e dalla creatività di Ted, studente di una scuola d’arte, con l’intenzione di poter essere facilmente replicato come graffiti. Sembra che l’intento sia riuscito: sempre DePace racconta che il logo sia arrivato in tutto il mondo sotto forma di graffiti, da alcuni palazzi di Parigi alla Muraglia Cinese, fino alla barriera che separa Israele dalla Palestina.
GERMS
Dan Bolles, batterista dei Germe (gruppo di Los Angeles, attivo dal 1977 al 1980) disegnò il celebre cerchio blu su fondo nero chiamato “Germs burn” (bruciatura dei Germs). Ben presto – anche a causa delle performance violente ed estreme dei Germs – il logo diventò un segno di riconoscimento e rituale di iniziazione tra i fan della band, che si marcavano con una bruciatura di sigaretta l’avambraccio.
HÜSKER DÜ
Nonostante le continue frizioni tra i membri della band statunitense (attiva dal 1979 al 1987), il logo degli Hüsker Dü rappresenta la loro unione: le linee orizzontali rappresentano i tre artisti (Bob Mould, Grant Hart, and Greg Norton), la linea verticale simboleggia la creatività che li accomuna e il cerchio la band stessa. Il nome (senza il segno diacritico) significa “ti Ricordi?” in lingua danese e proviene da un gioco da tavolo svedese.
OPERATION IVY
Gli Operation Ivy (chiamati anche “Op Ivy”) sono stati una band ska-punk californiana attiva dal 1987 al 1989. Devono il proprio nome al codice utilizzato per definire l’ottava serie di test nucleari statunitensi nelle isole Marshall. Il simbolo del logo, creato dal cantante Jesse Michaels, è conosciuto tra gli amanti dello Ska come “Ska Man”.
PENNYWISE
Il nome del gruppo deriva dal clown malvagio Pennywise, protagonista del romanzo “It” di Stephen King, pubblicato nel 1986 (due anni prima della nascita del gruppo). Il logo è stato invece progettato, nel 1991, da Fred Hidalgo, che ha creato artwork anche per i Bad Religion, gli Offspring e i NOFX. Lo stesso Hidalgo afferma, parlando del simbolo dei Pennywise: “E’ stato disegnato per la prima volta su un tovagliolo, usando un pennarello”.
RAMONES
Nasce a Bologna nel 1988. Nel 1989 diventa un network, sotto la proprietà di Tecninvest, con una nuova sede a Castel Maggiore, in provincia di Bologna. Allarga il proprio bacino di copertura diventando una syndication e negli anni novanta prosegue l'ampliamento della copertura con l'acquisto di nuove frequenze ed emittenti, e arrivando quindi a coprire l'intera nazione.
RAI Gr Parlamento
Istituita con legge dello stato nel 1998 e regolata dal contratto di servizio RAI-Ministero delle Comunicazioni, diventa testata autonoma nel 2006, al fine di porre rimedio alla lacuna informativa circa le attività istituzionali delle quali sino a quel momento solo Radio Radicale provvedeva a render conto a livello nazionale ed in maniera sufficientemente analitica.
THE ADICTS
Disegnato dal chitarrista Pete Dee Davison, il logo degli Adicts (la punk band più longeva, attiva dal 1975 a oggi) è un chiaro riferimento ai Drughi, i criminali protagonisti del film “Arancia Meccanica” (del 1971), che furono da ispirazione anche nel look. È stata invece travagliata la scelta del nome: nello stesso anno di inizio si rinominarono da Afterbirth a The Pinz, che abbandonarono poco dopo a causa dell'esistenza di un altro gruppo omonimo. Si passò poi The Addicts ma, riscontrando che anche quella sigla era già utilizzata da un'altra band, venne scelto – finalmente – il nome The Adicts.
THE DEAD MILKMEN
Datato 1983 (anno di fondazione della band), il logo dei Dead Milkmen è stato disegnato da Dean Sabatino, batterista del gruppo. La scelta del nome (in italiano, “il lattaio morto”) si deve invece al chitarrista Joe Jack Talcum, che si sarebbe ispirato al romanzo del 1977 della scrittrice premio nobel Toni Morrison, “Canto di Solomon”.
