L’utilizzo di un simbolo grafico rappresenta una pratica di comunicazione applicata dall’uomo da quando ha iniziato la sua vita sociale sul pianeta Terra. La scrittura per segni ha consentito sia l’aggregazione tra i popoli sia la divulgazione del sapere. E ancor di più oggi - con internet, il telefono cellulare e i nuovi dispositivi digitali – è possibile riassumere un messaggio o un concetto con l’ausilio di un simbolo, permettendo di comunicare con più facilità a livello universale oltre ogni lingua e cultura. Operare con un’iconografia codificata è sempre stata un’esigenza fondamentale in diversi ambiti: dalla matematica all’astronomia, dalla chimica alla fisica. Famosi sono anche i “simboli astrologici” e i “simboli magici”; quest’ultimi, per esempio, erano utilizzati nel medioevo per dominare le masse grazie a un fattore psicologico basilare: un simbolo, rispetto alla parola scritta, sarà sempre più suggestivo.
Due esempi di applicazione nell'ambito della brand identity: il logo del femminismo (Women Power), con un adattamento del simbolo di genere femminile; e il marchio Volvo, con un implicito richiamo al simbolo di genere maschile.
Da questi fondamentali si diffondono i marchi, che nel terzo millennio hanno il compito di evocare sensazioni ed emozionare rispetto a dei valori predefiniti. È importante quindi, per chi si occupa di brand identity, avere dimestichezza con ogni forma di comunicazione visiva, in particolar modo con tutte quelle di uso corrente e maggiormente condivise a livello globale. Tale cultura fa parte del bagaglio scientifico del branding per consentire l’individuazione di una corretta codificazione interlinguistica di una marca. I simboli sessuali, meglio definiti come “simboli d’identità di genere” perché comunemente usati per denotare il sesso di tutte le forme di vita, fanno parte del sistema dei simboli universali, perché largamente diffusi e riconosciuti in tutto il mondo. I simboli di genere “maschio” (un cerchio con sopra una freccia orientata a nord-est e "femmina" (un cerchio con sotto una croce orientata verso il basso) utilizzati molto in biologia e in zoologia, hanno origine dall’iconografia astronomica ben 2500 anni fa. Infatti, i primi simboli grafici disegnati per rappresentare alcuni corpi celesti - come il Sole, la Terra e la Luna – sono stati rinvenuti su antichi papiri greci.
Nello specifico il simbolo “maschio” corrisponde al pianeta Marte e il simbolo “femmina” al pianeta Venere, i quali nella mitologia classica rappresentano rispettivamente il dio della guerra e la dea della bellezza. Negli ultimi tempi questi simboli sono stati implementati, definendo, tra gli altri, i simboli dell’omosessualità e del transgender.
È straordinario notare come questi simboli abbiano un rinnovato interesse per l’essere umano, semplicemente perché coinvolgono una componente oggi spesso discriminante di un individuo: l’identità sessuale.
I simboli di genere. 1) Maschio; 2) Femmina; 3) Ermafrodito; 4) Transessuale; 5) Transgender; 6) Omosessuale; 7) Omosessuale femmina; 8) Sterile.