I 50 anni di Cohiba, il brand dei sigari

Cohiba, la marca di sigari più giovane dell’azienda Habanos – società che produce e distribuisce sigari cubani – copie quest’anno i suoi primi 50 anni.

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Il commercial dell'esclusivo "humidor" (contenitore ermetico per sigari) celebrativo del 50° Anniversario di Cohiba. Si tratta di una serie unica e irripetibile di soli 50 humidor, contenenti altrettanti sigari numerati individualmente. 

 

Cohiba, la marca di sigari più giovane dell’azienda Habanos – società che produce e distribuisce sigari cubani – copie quest’anno i suoi primi 50 anni.

Nata nel 1966 nella capitale cubana, L’Avana, Cohiba detiene il primato di prima marca di sigari nata sotto il governo di Fidel Castro. Oggi, nonostante la recente storia, è considerata dalla stessa Habanos come brand di punta di tutta la produzione, vantando inoltre una delle Brand Identity più differenzianti nel settore grazie al caratteristico pattern a quadri bianchi e neri, accostato al colore giallo e ai dettagli in oro.

Cohiba, il cui nome risale alla antica denominazione data dagli indiani Taíno alla piante di tabacco, inizia la commercializzazione di sigari nel 1967 ma la sua produzione, situata nella fabbrica El Laguito – alla periferia dell'Avana –, è scarsa perché produce sigari destinati, per volere di Fidel Castro, ad essere regalati a capi di Stato e diplomatici stranieri.

La vera svolta avviene nel 1982, quando la marca viene lanciata nel mercato spagnolo, numero uno dopo l'embargo degli USA.

 

Cohiba loghi

A sinistra, i sigari Cohiba con applicazione del marchio celebrativo del 50° Anniversario, visibile anche in alto a destra. In basso a destra, il logo Cohiba con il caratteristico pattern a quadri bianchi e neri, il colore giallo e dettagli in oro.

 

Oggi si sa che i i tabacchi utilizzati da Cohiba sono invecchiati in media un anno in più degli altri. Questo dettagli influisce sia sul prezzo, sia sulla reputazione della marca, una delle più contraffatte in assoluto nel mercato dei sigari. A tutti i neo appassionati o curiosi si consiglia di controllare la presenza dei sigilli di garanzia del produttore e dell'eventuale importatore.

A proposito di falsi Cohiba, l’anno scorso è stata risolta la causa legale più importante, avviata da Cubatabaco (compagnia nazionale del sigaro cubano, che detiene il 50% dell’azienda Habanos) nel 1997 contro la statunitense General Cigar, che da allora commercializza nel mercato statunitense sigari di origine dominicana sotto il nome “Cohiba”.

A causa dell’embargo commerciale imposto dagli Stati Uniti a Cuba nel 1962, Cubatabaco non può vendere i propri sigari negli USA e, pertanto, il marchio Cohiba non è mai stato registrato in questo mercato.

 

La General Cigar aveva quindi registrato negli USA il marchio Cohiba nel 1981, rinnovando la registrazione nel 1995.Intanto, Cubatabaco aveva registrato il marchio Cohiba sull’isola nel 1972 e nel resto del mondo a partire dagli anni successivi.

Nonostante questo limite, il giudice di New York Robert W. Sweet ha dichiarato nel 2009 che «il consumatore americano collega il marchio Cohiba soprattutto al Cohiba cubano». La Corte d’Appello del Circuito Federale ha poi sentenziato, nel giugno 2015, a favore di CubaTabaco.

 

Alla Cubatabaco rimane comunque proibito l’accesso al mercato statunitense, essendo ancora in vigore il blocco economico imposto alle aziende cubane, rientrante nelle misure che costituiscono l’embargo, ma la General Cigar è tenuta a rinunciare all'uso e alla registrazione del marchio Cohiba.

Ora che l'apertura commerciale tra USA e Cuba, sembra più vicina, il tema diventa sempre più caldo: oltre al tema dell’utilizzo – da parte di aziende statunitense – dei marchi cubani post-embargo, sarebbe interessante sapere se Cuba stia già pensando a strategie, di marca e di business, mirate alla conquista del mercato statunitense in caso di fine embargo.